Il detenuto può sostenere colloqui sia con i propri familiari sia con altre persone.
Fino alla sentenza di primo grado, i permessi di colloquio con imputati in stato di custodia cautelare vengono concessi ai parenti del detenuto dal Giudice che procede, in particolare, previo parere del Pubblico Ministero titolare dell'indagine.
Dopo la sentenza di primo grado, la richiesta di permesso di colloquio deve essere indirizzata alla Direzione dell'Istituto Penitenziario presso il quale si trova ristretto il detenuto.
I parenti e affini fino al secondo grado e/o persone conviventi (stato di convivenza documentato o autocertificato) possono ottenere, salvo specifiche esigenze cautelari valutate dall'Autorità Giudiziaria (A.G.), permessi permanenti. Tutti gli altri devono richiedere al Giudice singoli permessi di colloquio motivando la richiesta di volta in volta. |